CORPORATE BOND: Da “Spread seeker” ad “Yield Seeker”

L’articolo redatto da Roberto Facchini analizza l’evoluzione del mercato dei corporate bonds, evidenziando il passaggio da un’epoca di ricerca di “spread” a una di ricerca di “yield”. Con l’aumento dei tassi di interesse delle banche centrali negli ultimi due anni, gli investitori hanno subito perdite nel reddito fisso, ma ora si aprono prospettive di ritorni più elevati rispetto alla fase precedente di tassi zero e Quantitative Easing.

Nonostante gli spread di credito si trovano nella parte bassa del loro range storico, la migliorata accessibilità al credito, l’outlook economico positivo, e la resilienza delle performance societarie rende i corporate bonds attraenti per gli “yield seekers”.

Gli investitori principali, come assicurazioni e fondi pensione, stanno canalizzando flussi positivi verso Etf e fondi di investimento, supportando il mercato primario e assorbendo un considerevole volume di emissioni. Tuttavia, è necessario monitorare alcuni fattori di rischio, tra cui l’inflazione, la tenuta del ciclo economico e le tensioni geopolitiche internazionali.

Nonostante ciò, il quadro complessivo rimane positivo, con una preferenza per la parte medio-breve dell’investment grade e dell’high yield europeo, e una selezione accurata dei settori, come il debito subordinato bancario e assicurativo e i titoli corporate hybrids, per garantire rendimenti superiori.

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